La crisi della romanità e diverse epidemie di peste e malaria, che decimano la popolazione, agevolano la penetrazione di Goti e Vandali nel V secolo d.C. Un secolo più tardi sono i Longobardi, insediatisi nelle zone interne della Campania, a riordinare politicamente tutta l’area.
Vengono costruiti castelli affidati a un gastaldo, col compito di amministrare piccole porzioni di territorio.
Le grotte, le grandi protagoniste di queste montagne, non sono soltanto luoghi di esplorazione, di studio naturalistico e di avventura, ma anche scrigni di storia e d’arte. Numerose sono le cavità naturali dedicate al culto di San Michele Arcangelo, di retaggio longobardo. L’impronta di questo periodo è evidente soprattutto in grotte come quella di Curti di Gioia Sannitica, o quelle di Raviscanina e di Faicchio, ornate con altari e importanti affreschi.
Con l’entrata in scena dei Saraceni, tutta l’area subisce una profonda trasformazione: i centri si arroccano sui rilievi, in posizioni più riparate, e persino i monasteri vengono fortificati. I profughi della città di Alife fondano innumerevoli centri addossati ai rilievi o lungo i versanti, come Castello e San Gregorio Matese, Prata Sannita, Pratella, Ciorlano e Piedimonte Matese.
Le tracce di questo periodo sono tuttora vivide, e ancora oggi in molti borghi del Matese si respira aria di Medioevo.
Pressochè ogni centro ha la propria rocca o il proprio palazzo fortificato. Tutta la Valle del Volturno, del resto, è ricca di ruderi di castelli, eredità anche del successivo periodo normanno, svevo e angioino.
Deliziosi esempi sono il borgo di Gioia Sannitica, isolato su un colle a poca distanza dal centro odierno, e il centro storico e il Palazzo Ducale di Piedimonte Matese. Il centro abitato di Castello del Matese, in bella posizione su tutta la valle e una delle principali porte d’accesso al parco, prende il nome proprio da due torri, relitto di un forte normanno.
Anche Faicchio ha un notevole maschio, in pieno centro, tuttora utilizzato per eventi culturali e altre iniziative.
E poi Prata Sannita, col suo centro storico ricco di rinvenimenti archeologici, i vicoli e le case arroccate della Prata Superiore, dominata da un imponente castello.
Oppure Ailano, pugno di case alla sommità di un colle, con i resti di una rocca cinquecentesca, e il centro storico di Capriati al Volturno. Tra i centri meglio conservati, quello di Cusano Mutri, interamente in pietra calcarea, sorge in magnifica posizione nel Matese sudorientale, al piede del Monte Mutria, ed è un punto di partenza ideale per escursioni nei dintorni.