SANT’ANGELO D’ALIFE
Per la sua posizione dominante sulla valle sottostante, il territorio ed il paese di Sant’Angelo d’Alife ha sempre rivestito enorme importanza per la difesa, avvistamento e controllo dei nemici, nell’arco dei millenni.
Infatti, il territorio, grazie al ritrovamento di innumerevoli reperti archeologici e per le caratteristiche territoriali, fu abitato, fin dai tempi della preistoria, da popolazioni preindoeuropee. Successivamente, verso la valle, il territorio fu vissuto dalla popolazione dei Sanniti Pentri (VI – IV sec. a.C.) fino alla conquista romana (III e I sec. a.C.) che fecero, del territorio di Sant’Angelo, un importante centro agricolo e commerciale. Numerosi sono i resti di ville, produttive e residenziali, con i loro impianti idrici, rinvenute in località Grotte, Taverna-Starze, Rondò e Crocefisso.
Ma lo sviluppo della cittadina, è dovuto ai Longobardi, i quali fecero di Sant’Angelo d’Alife, non solo prima gastaldato e poi contea ma anche importante centro di culto, costruendo, come loro uso, in una grotta, un santuario rupestre dedicata al culto di San Michele Arcangelo, dove tutt’oggi sono conservati i resti e si può mirare la struttura, che divenne, successivamente il centro di un abitato alto-medievale. Vista l’importanza strategica del paese, durante il X sec., in cima alla collina, fu costruito un insediamento fortificato, ampliato e reso ancora, strategicamente più centrale, in epoca normanna, tant’è vero che, l’oppidum Sancti Angeli cognomento Rabicanum, divenne un forte feudo normanno con sede nel castello e che comprendeva l’attuale territorio dei due comuni di Sant’Angelo d’Alife e Raviscanina. Il periodo che ne seguì (1130 – 1167) fu molto importante per lo sviluppo ulteriore della cittadina, anche attraverso molti eventi bellici, grazie a Riccardo ed Andrea Quarrel Drengot di Rave Canina o Rupe Canina…